TERAMO – Da oggi molti detenuti tra i quali anche il teramano Davide Rosci, cominciano lo sciopero della fame. L’iniziativa di protesta, che prevede 8 giorni di digiuno e altri 12 di "mobilitazioni autodeterminate", vuole attirare l’attenzione dell’intera popolazione italiana sul tema delle carceri. Sno molti gli argomenti ‘caldi’ sul tavolo, dal sovraffollamento all’articoli 41 bis e l’alta sorveglianza. A promuovere la diffusione delle iniziative di protesta dei detenuti è il Comitato Amici e famigliari "Liberiamo Davide", che si batte per la difficile situazione detentiva del leader di Azione Antifascista di Teramo, condannato nello scorso mese di gennaio a sei anni per aver partecipato agli incidenti di Roma dell’ottobre di due anni fa. Il Comitato appoggia queste rivendicazioni per portarle fuori delle mura del carcere di Castrogno. «Davide – scrivono i componenti del Comitato – si fa portavoce della vergognosa situazione che si vive all’interno delle carceri, che impariamo a conoscere tutti di più anche attraverso i suoi occhi, anche attraverso la sua voglia di lottare». Sabato, alle 17.30, si terrà un’assemblea pubblica in piazza Martiri della libertà.
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